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Conferenza stampa di fine anno in Cia Alessandria-Asti

02/12/2025Updated:02/12/20257 Mins Read
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Si è svolta la tradizionale conferenza stampa di fine anno in Cia Alessandria-Asti. Erano presenti la presidente Daniela Ferrando e i suoi vice Amedeo Cerutti e Piero Trinchero, il direttore Paolo Viarenghi e i suoi vice Cinzia Cottali e Franco Piana. Segue il comunicato stampa di sintesi del 2025 sindacale e di sintesi agraria. Più sotto, la registrazione dello streaming.

Cia Alessandria‑Asti: chiude un 2025 storico, tra attività, traguardi e impegni sindacali

Un 2025 ricco di cambiamento e avvenimenti, quello di Cia-Agricoltori Italiani che ha segnato la storia dell’Organizzazione locale con la fusione, avvenuta a inizio anno, delle realtà alessandrine e astigiane, che ha dato vita a Cia Alessandria-Asti. Un progetto finalizzato a potenziare i servizi a favore dei soci, massimizzare le risorse e le opportunità, razionalizzare i costi e diventare ancora più rappresentativi nell’espressione sindacale Cia, con oltre 3.000 aziende associate, 11 uffici sul territorio e una più solida capacità operativa.

Gli impegni sono stati numerosi e continuano a interessare i dirigenti ai Tavoli di lavoro a tutti i livelli istituzionali.

Non è mai rallentato l’impegno per gestire la fauna selvatica, in attesa della revisione della legge 157/92 che Cia invoca da tempo, secondo piani di abbattimento utili a ridimensionare il numero, per conseguenze che investono l’agricoltura ma anche l’incolumità pubblica. Bene l’allentamento delle restrizioni in zona rossa in provincia di Alessandria del mese di settembre 2025 in relazione alla Peste Suina Africana, ma in tre anni molti allevamenti di suini hanno chiuso e il comparto non si riprenderà in tempi brevi. Inoltre, non è da dimenticare il continuo aumento della popolazione dei cinghiali nei nostri boschi.

Sulle questioni agrarie, Cia ha dato impulso alla Regione, in attesa che la richiesta sia accolta e portata avanti, per gli Stati Generali del Vino, non più prorogabili, alla luce della crisi in atto sul comparto dei rossi e delle eccedenze di cantina. Ad Asti, Cia si è schierata da subito contro l’estensione della zona di origine del Moscato d’Asti e Asti Docg, rappresentando le critiche dei soci.

Richiesto anche un Tavolo nazionale sui cereali: Alessandria è tra le prime province in Italia per estensione e i problemi di prezzo sono notevoli.

Ad Alessandria è sul tavolo da anni il problema del transito dei mezzi agricoli sulla tangenziale di Alessandria e la percorrenza dei trattori in città, impegno portato avanti con Comune, Prefettura e Regione. Su impulso di Cia Alessandria-Asti, ora la questione è in discussione con Anas a Roma.

Il 2025 è stato ancora impietoso con gli agricoltori esposti alle zone alluvionali, con due importanti esondazioni (aprile e settembre) che hanno causato ingenti danni e perdita di semine prima e raccolto dopo. I terreni nelle zone golenali non si possono assicurare, e laddove è possibile, i risarcimenti arrivano con anni di ritardo. Cia chiede la revisione del sistema assicurativo e una più costante e attenta manutenzione della rete idrica, dei corsi principali ma anche secondari del territorio. Cia è impegnata nel confronto con Aipo riguardo l’innalzamento degli argini dei fiumi.

A livello locale, l’annata agraria ha generalmente restituito una fotografia di luci e ombre sui vari settori. Bene il riso, il miele (la ripresa, dopo anni disastrosi) e il prezzo per la zootecnia da carne e da latte. Buona qualità ma prezzo invece insoddisfacente per cereali (per il terzo anno il prezzo stenta a coprire i costi di produzione), mais e uve. I problemi alluvionali hanno impattato su importanti aziende orticole; maglia nera per le nocciole, con una produzione fino al 70% in meno.

Importanti iniziative sono state avviate nel 2025 sul territorio; tra queste, la collaborazione con l’Istituto “G. Penna” di Asti per la formazione degli allievi in materia di Sicurezza, con l’avvio dei corsi teorici e pratici di guida dei mezzi agricoli, secondo l’accordo Stato-Regioni. Si è parlato anche di internazionalizzazione, costruendo un ponte tra le aziende associate Cia e l’Arabia Saudita, per l’export a Riyad di alcuni prodotti di eccellenza del territorio, lavorando con i funzionari e dirigenti ministeriali arabi. Il settore degli Agriturismi mostra segnali positivi e Cia-Turismo Verde ha sviluppato molte azioni a supporto, dagli incontri formativi sul territorio delle due province (anche con la Polstrada in relazione al consumo di alcolici a tavola e le responsabilità degli esercenti) alla mappa digitale e cartacea delle aziende associate (circa 120), strumento utile per il turismo di prossimità e da fuori zona.

Cia Alessandria-Asti ha sostenuto anche iniziative territoriali a vario titolo, dal Motoraduno Internazionale Madonnina dei Centauri alle raccolte fondi della Fondazione Uspidalet, dagli eventi di promozione dei prodotti locali alle attività di sensibilizzazione sociale, alla costituzione (o loro consolidamento) di mercati agricoli locali.

Le sfide, e le preoccupazioni, principali su cui Cia sta lavorando a livello europeo riguardano: il Mercosur, il Fondo Unico, i dazi statunitensi, il Green Deal.

Il Mercosur (Mercado Común del Sur – Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) si riferisce all’accordo di libero scambio tra l’UE e il blocco sudamericano, per cui Cia teme una concorrenza sleale e perdite per i settori sensibili come le carni, lo zucchero e i cereali. Cia ha chiesto l’introduzione di clausole di salvaguardia rapide e trasparenti per proteggere i prodotti europei più vulnerabili. 

Il Fondo Unico è la proposta di riforma a livello europeo che prevede di accorpare la Politica Agricola Comune (PAC) in un unico fondo di bilancio dell’UE, in opposizione a un finanziamento separato. Cia contesta la proposta sostenendo che ridurrebbe le risorse, creerebbe disparità tra gli Stati membri e minaccerebbe la specificità dell’agricoltura e la sicurezza alimentare europea. Cia ha partecipato, con delegazioni di agricoltori associati da tutta Italia, ad una manifestazione di protesta a Bruxelles (mese di luglio).

I dazi, per Cia, rappresentano una spiacevole novità rispetto alla costante e lunga tendenza di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del cibo e del vino italiano negli Usa. Gli accordi raggiunti, sostiene Cia, sembrano essere più “una resa” che una conquista. Ma a fine anno si riscontra che non abbiamo intaccato sensibilmente gli affari degli imprenditori associati.

Il Green Deal è un progetto dell’UE che mira a rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050, ma alcuni aspetti sembrano essere fuori controllo, per Cia. L’Organizzazione fa l’esempio della gestione delle fitopatie e di forme di difesa che non tutelano l’agricoltura italiana.

È di estrema attualità la preoccupazione per il 2026 riguardo il credito di imposta (legge di Bilancio 2026), non più utilizzabile in compensazione nei costi previdenziali; Cia chiede la revisione. Mette in ulteriore tensione la mancata copertura finanziaria per le Misure di agricoltura 4.0 e 5.0: gli agricoltori hanno sostenuto investimenti significativi appoggiandosi a bandi pubblici che probabilmente non potranno essere finanziati come promesso.  Ad aggravare il sistema c’è un complesso scenario burocratico che investe tutto il settore e complica particolarmente lo svolgimento delle attività, nonostante il supporto dei consulenti tecnici Cia (ad esempio: Quaderno di Campagna, gestione fertilizzanti, iscrizioni Sistri, decreto Sicurezza, flussi migratori, corsi zootecnia discutibili e altro).

Per il 2026 è stato già presentato un progetto di Sicurezza, a implementazione del servizio Cia strutturato e operativo da anni nelle varie sedi, ribadendo la centralità della prevenzione sui Luoghi di lavoro, con l’avvio di un percorso di formazione linguistica specializzata per lavoratori stranieri. Cia ritiene necessaria una profonda revisione del Pacchetto Sicurezza, dato l’andamento di decrescita nell’ultimo triennio di infortuni sul lavoro: le attività sanzionatorie troppo rigide rischiano di scoraggiare le attività di prevenzione degli imprenditori (le sanzioni rispetto alle uscite sono quantificabili nel 100% dei casi nelle due province, secondo i consulenti tecnici Cia Alessandria-Asti).

Proseguirà senza sosta il lavoro di rappresentanza delle imprese agricole nei confronti delle istituzioni regionali e nazionali, con particolare attenzione a tematiche strategiche come prezzi agricoli, fauna selvatica, contratti di filiera e sostenibilità, agricoltura nelle zone marginali. 

Dichiara la presidente provinciale Daniela Ferrando: «Quest’anno abbiamo consolidato la nostra presenza sul territorio e rafforzato i servizi per le imprese agricole. Guardiamo al 2026 con determinazione: continueremo a rappresentare le esigenze degli agricoltori, valorizzare le eccellenze locali e promuovere un’agricoltura sostenibile e competitiva». Conclude il direttore Paolo Viarenghi: «Riteniamo che buona parte delle nostre proposte siano facilmente risolvibili. Basterebbe una migliore concertazione tra organi e livelli di operatività, per apportare benefici sostanziali alla nostra agricoltura. Ringraziamo i parlamentari del territorio, gli assessori e i consiglieri regionali per l’ascolto prestato alle nostre proposte, sempre da loro rappresentate ai Tavoli di lavoro competenti».

conferenza stampa annata agraria 2025 sindacale

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