Le Pensioni beneficeranno dell’applicazione di un tasso di perequazione dell’1,7%, anziché dell’1,6% applicato provvisoriamente da gennaio e delle nuove aliquote fiscali.

La novità deriva dalla riforma Irpef contenuta nella di bilancio 2022, che ha ridotto il prelievo Irpef con la revisione delle aliquote e la rimodulazione delle detrazioni sul reddito. A partire dalla mensilità di marzo 2022 le pensioni saranno tassate con i nuovi scaglioni di reddito che da cinque scendono a quattro a cui corrispondono, rispettivamente, le aliquote del 23%, fino a 15 mila euro; 25% oltre tale limite a fino a 28 mila euro; 35%, oltre tale limite e fino a 50 mila euro; 43% sulla quota di reddito oltre 50 mila euro. Ai pensionati, saranno corrisposti anche gli arretrati relativi alle mensilità di gennaio e febbraio 2022. A partire dalla mensilità di marzo 2022, inoltre, sono abrogate le detrazioni per i figli a carico di età inferiore a 21 anni in quanto assorbite nell’assegno unico universale. Verrà mantenuta solo la detrazione base di 950€ per ciascun figlio di età pari o superiore a 21 anni. Si evidenzia, che per i figli che raggiungono i 21 anni a decorrere dal mese di aprile2022, bisogna presentare una nuova domanda di detrazione. Nessuna novità in merito alla detrazione per il coniuge e per gli altri familiari a carico che restano, immutate. Altra novità sempre conseguente alla riforma dell’assegno unico è l’addio ai trattamenti di famiglia. Sempre dal 1°marzo 2022 cesseranno di essere corrisposti l’ANF o gli assegni familiari, riferiti ai nuclei familiari con figli e orfanili per i quali subentra la tutela dell’assegno unico universale. Sono stati inoltre aggiornati i massimali, minimali e limiti di reddito per le prestazioni previdenziali ed assistenziali nel 2022 in riferimento al tasso definitivo di inflazione per il 2021 pari a +1,9%.

